Riva del Garda

È un centro turistico e climatico internazionale che si affaccia sul Lago di Garda, già importante località commerciale in epoca romana è entrato a far parte del Regno d’Italia nel 1919, dopo la fine della prima guerra mondiale.

I primi insediamenti nel territorio di Riva del Garda risalgono al Neolitico, e più precisamente all’età del bronzo e all’età del ferro.

Un sito sembra essere quello nella località di San Giacomo, che fu probabilmente un luogo di culto.

Durante il periodo austro-ungarico, la città divenne, oltre che centro turistico, anche quartier generale della flottiglia militare della K.u.k Kriegsmarine sul lago di Garda.

La città e il circondario furono anche fortificati dagli austriaci (ancora oggi sono visibili e in buone condizioni i fortini posti a guardia del porto e sovrastanti il paese nonché i forti eretti sul monte Brione e sulla Strada del Ponale, tutti parte del Subrayon III di Riva), divenendo un caposaldo mai espugnato dal Regio Esercito Italiano, fino alla ritirata dell’Esercito imperiale alla fine della prima guerra mondiale nel novembre del 1918.

Nel corso della seconda guerra mondiale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Riva viene de facto annessa al Terzo Reich nell’ambito dell’Alpenvorland, un’entità territoriale comprendente le provincie di Trento, Bolzano e Belluno.

Il confine tra i comuni di Riva e Limone nel periodo 1943-1945 rappresenta quindi la frontiera tra la zona sotto il diretto controllo della Germania nazista e la Repubblica Sociale Italiana (RSI), la cosiddetta Repubblica di Salò.

In tale contesto, si sviluppa nel Basso Sarca un importante movimento clandestino di Resistenza, in collegamento con Trento e Rovereto.

Tra le figure di spicco di tale movimento, emergono Giannantonio Manci, Gastone Franchetti e Dante Dassatti.

Traditi da Fiore Lutterotti, che si è infiltrato nelle Brigate Fiamme Verdi di Franchetti e lavora come informatore della polizia nazista, all’alba del 28 giugno 1944 il gruppo partigiano è vittima di una spietata repressione con barbari assassini, arresti, torture e fucilazioni.

In totale, i nazisti assassinarono 16 persone, tra cui i rivani Eugenio Impera (studente, 19 anni), Enrico Meroni (studente, 20 anni), Angelo Gambaretto (carabiniere, 29 anni), Augusto Betta (trasportatore, 45 anni), Remo Ballardini (52 anni, morto a seguito delle sevizie subite) e lo stesso Gastone Franchetti (24 anni, fucilato a Bolzano).

Il comune di Riva ha intitolato a questi morti una via, Viale dei Martiri del 28 giugno. La denominazione ufficiale del comune fino al 1969 era “Riva”.

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