Orvieto

Il comune di Orvieto deve il suo nome al latino urbs vetus (“città vecchia”) ed è un comune italiano della provincia di Terni che si trova nel settore sud-occidentale dell’Umbria, e confina ad est con la provincia di Perugia e a sud con la provincia di Viterbo nel Lazio.

Le origini di Orvieto risalgono alla civiltà etrusca: i primi insediamenti del IX secolo a.C. si localizzarono all’interno delle grotte tufacee ricavate nel massiccio su cui sorge attualmente la città.

Le testimonianze archeologiche attestano che la città raggiunse il suo massimo splendore economico e artistico tra il VI e il IV secolo a.C.

Dal 263 a.C. i Romani, pur lasciando istituzioni, riti e lingua degli etruschi, si impadronirono della città, ribattezzandola Urbs Vetus (da cui il nome attuale di Orvieto).

Dopo la caduta dell’Impero Romano fu conquistata prima dai Goti, poi dai Bizantini e poi dai Longobardi del Ducato di Spoleto.

Intorno all’anno Mille conobbe un nuovo sviluppo urbanistico, economico e sociale e ben presto si costituì in libero Comune con un governo che, nel 1157, Papa Adriano VI riconobbe e legittimò ufficialmente.

Nel XII secolo, dopo la vittoria nelle battaglie contro Siena, Viterbo, Perugia e Todi e con l’alleanza di Firenze, estese i propri confini e dominò un territorio che comprendeva vaste zone delle attuali regioni Toscana e Lazio.

La potenza e la ricchezza di Orvieto medievale si espressero al massimo grado nel XIII e XIV secolo, come testimoniano gli splendidi edifici ancora oggi orgoglio della città.

Dopo un periodo di lotte civili e religiose tra le famiglie patrizie, nel 1354 il cardinale Albornoz riaffermò il controllo della Chiesa sul territorio.

Nel 1449 entrò definitivamente a far parte dello Stato della Chiesa per restarvi fino al 1860, nascita del Regno d’Italia.

La città dispone di un patrimonio artistico e culturale tra i più ricchi dell’Umbria.

Il Duomo è tra le più maestose realizzazioni dell’architettura italiana.

La sua imponente facciata gotica, con mosaici e bassorilievi, domina l’intero borgo.

Pur restando ignoto l’autore del progetto originale si sa per certo che dal 1310 la direzione dei lavori passò a Lorenzo Maitani, che con il suo intervento caratterizzerà la struttura in maniera decisiva.

All’interno, tra le molte opere custodite, uno dei capolavori della pittura italiana, il ciclo di affreschi raffigurante temi legati al Giudizio Universale dipinto dal pittore Luca Signorelli, succeduto al Beato Angelico, tra il 1499 e il 1504.

Tra gli edifici religiosi più antichi: la chiesa di San Giovenale, costruita nel 1004 e ampliata nel XIV secolo, presenta affreschi di scuola orvietana, la chiesa di San Giovanni, costruita nel 916 sopra il teatro di Costantino con facciata del ‘500, la chiesa di Sant’Andrea, del VI secolo ma completata nel Trecento, la chiesa di San Lorenzo de’ Arari, la chiesa di San Francesco (XIII secolo) e la chiesa di San Domenico (XIII secolo), che conserva il famoso monumento funebre al Cardinal de Braye di Arnolfo di Cambio.

Tra gli edifici pubblici più rappresentativi: palazzo Comunale (1216-1219), palazzo del Popolo (XIII secolo), costruzione romanico-gotica e palazzo dei Sette (1292).

Svettano la torre del Moro del XIII secolo, e la torre medioevale di Maurizio con l’originale orologio-statua in cima all’edificio.

A palazzo Faina ha sede, oltre alla raccolta di famiglia, il museo Civico, mentre i vicini palazzi papali ospitano la parte più consistente del M.O.D.O. (Museo dell’Opera del Duomo) e il Museo Emilio Greco.

Da vedere anche il bel teatro Comunale intitolato a Luigi Mancinelli (1844).

Singolare la visita al pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria (1527-1537) di Antonio da Sangallo il Giovane, per rifornire di acqua la città.

Profondo 62 metri è formato da due scale elicoidali indipendenti che permettevano di scendere in fondo per prendere acqua senza incontrare chi risaliva.

Oggi è sede museale.

Oltre al pozzo, Papa Clemente VII fece realizzare su una preesistenza etrusca il pozzo della Cava, inglobato in un complesso di nove grotte ricche di ritrovamenti etruschi, medioevali e rinascimentali.

Sotto la città si nasconde la suggestiva Orvieto sotterranea, dove un incredibile numero di cavità artificiali hanno dato vita ad un intricato labirinto di cunicoli, gallerie, cisterne, pozzi, cave e cantine oggi parzialmente percorribile attraverso una visita guidata.

Appena fuori dalle mura la necropoli etrusca di Crocifisso del Tufo (IV-V secolo a.C.) con tombe a camera costruite con blocchi di tufo e identificate con il nome del capostipite inciso sull’architrave.

La necropoli è raggiungibile anche a piedi dal centro storico, lungo un suggestivo percorso nel parco archeologico della rupe.

Orvieto è la capitale delle Città Slow. La città e il territorio sono caratterizzati da una viva tradizione enogastronomica: il prestigioso vino di Orvieto può essere degustato lungo la strada dei vini Etrusco-Romana che comprende tutta la provincia di Terni (i centri di riferimento sono l’Enoteca Regionale ed il Palazzo del Gusto).

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