Reggio Emilia – Fontana dei Giardini

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La fontana dedicata all’abate Ferrari Bonini fu inaugurata il 22 novembre del 1885, in coincidenza con la conclusione dei lavori di realizzazione dell’acquedotto cittadino.

Tanto la fontana quanto l’acquedotto vennero eseguiti su commissione di Ulderico Levi, illustre politico reggiano, protagonista nella seconda metà dell’Ottocento di numerose iniziative a favore della sua città.

Le parti scultoree della fontana sono opera dello scultore reggiano Ilario Bedotti e del suo allievo Guglielmo Fornaciari; il progetto appartiene invece all’ingegnere Domenico Lanza.

L’opera è costituita da una vasca circolare del diametro di 10 metri, con un’isola centrale rocciosa dalla quale prende forma un piedistallo con motivi vegetali a rilievo, tra cui alghe e canne palustri.

Il piedistallo sorregge una seconda vasca di diametro inferiore, a forma di conchiglia sormontata, nella parte terminale dell’impianto, da una scultura di Tritone, divinità della mitologia greca antica, figlio di Poseidone dio del mare.

Intorno a piedistallo sono posti tre putti, opera di Ilario Bedotti, intervallati da altrettanti medaglioni in pietra. I putti recavano in origine i simboli della Fama, della Storia e della Riconoscenza.

Il putto raffigurante la Fama si caratterizzava per l’uso della tromba, ora scomparsa, ma intuibile per la posizione della mano vicino alla bocca.

Dalle cronache cittadine dell’epoca si apprende che nel libro della Storia sorretto dal putto corrispondente, erano incisi gli anni 1707-1797, ovvero le date di nascita e morte di Ferrari Bonini.

Spenta per anni per problemi di dispersione d’acqua, nel 2018 è tornata a risplendere dei riflessi dell’acqua zampillante o distesa nelle sue vasche, dopo un attento restauro di alcune sue parti e il ripristino, in chiave moderna, degli impianti idraulici e di illuminazione.

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