Sestri Levante

Sestri Levante è una cittadina collinare che, dall’alto del promontorio su cui sorge, si affaccia sul mar Ligure e sul Golfo del Tigullio.

Lo scrittore Hans Christian Andersen soggiornò a Sestri Levante nel 1833 e la ribattezzò “la città dei due mari”.

Il centro storico del borgo si affaccia infatti su due baie, quella “delle Favole” e quella “del Silenzio”, divise da un istmo che unisce la parte più antica del borgo, che sorge su un piccolo promontorio, alla terraferma.

Il nucleo più moderno di Sestri invece si estende su un terreno interamente pianeggiante.

Il borgo di Sestri Levante è celebre per l’inconfondibile morfologia del suo territorio.

La baia più grande, detta Baia delle Favole, deve il nome ad Enzo Tortora, indimenticabile presentatore televisivo che così la battezzò durante una puntata di Campanile Sera, andata in onda proprio da Sestri Levante verso la fine degli anni cinquanta.

La seconda baia, più piccola, è la celebre Baia del Silenzio, così chiamata per la prima volta nel 1919 da Giovanni Descalzo, il poeta ligure vissuto a Sestri.

La Storia

Il territorio di Sestri Levante è stato abitato fin dai tempi più remoti e questa presenza umana è testimoniata dai reperti risalenti all’età del ferro ritrovati nella zona circostante.

Dopo essere stata feudo dei Fieschi, conti di Lavagna, nel 1100 passò sotto la repubblica marinara di Genova, che qui costruì un castello, a evidente scopo difensivo.

Nel corso del Duecento divenne podesteria e, nel secolo successivo, subì il dominio di Castruccio Castracani e dei Visconti.

Nel corso del Quattrocento riuscì a resistere all’attacco dei veneziani, ma non alle incursioni piratesche del XVI e XVII secolo.

Successivamente fu inserita nel governatorato di Chiavari e seguì le sorti di Genova, diventando parte del regno sabaudo dopo il congresso di Vienna.

Ruderi dell’Oratorio di Santa Caterina

L’Oratorio di Santa Caterina si trova all’interno dell’antico borgo della città di Sestri Levante.
È raggiungibile percorrendo la salita posta sulla sinistra a fianco della Basilica di Santa Maria di Nazareth, in piazza Matteotti, da cui dista poche centinaia di metri.

Oggi, dell’antico oratorio, non restano che i ruderi sopravvissuti a un violento bombardamento della Seconda Guerra Mondiale avvenuto nel mese di dicembre del 1944. La desolante vista attuale si sostituisce a quello che un tempo era un elevato valore architettonico con un messaggio di ricordo degli orrori e delle distruzioni provocati dalle guerre.

La struttura originaria risaliva almeno alla metà del XVI secolo, ma la Confraternita di Santa Caterina era presente a Sestri Levante già nei precedente XIV secolo. Al bombardamento sono sopravvissuti il pavimento a quadri bianchi e neri e alcune porzioni di struttura portante, mentre gli affreschi con episodi della vita di Santa Caterina sono purtroppo andati perduti.

I preziosi corredi interni, invece, erano stati già trasferiti nella Basilica di Santa Maria di Nazareth e nella Chiesa di San Pietro in Vincoli e, quindi, sono stati salvati.

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Chiesa di San Nicolò

La Chiesa di San Nicolò è l’edificio religioso più importante, dal punto di vista artistico, della città di Sestri Levante.

Questa chiesa è situata nella Penisola di Levante, fra le due baie di Sestri, ed è raggiungile percorrendo la salita che procede alla sinistra della Chiesa di Santa Maria di Nazareth, nei pressi del Municipio.

L’edificazione originaria risale al 1151, anno in cui si attesta l’ultimazione di una chiesa dedicata a San Nicolò, ma l’aspetto attuale risente di alcuni interventi eseguiti in tempi successivi, visto che l’intera zona della penisola subì ingenti danni nel corso di un assedio da parte dei veneziani e fu ricostruita nella seconda metà del XV secolo su progetto dell’architetto Leone da Bissone.

La chiesa è realizzata per intero in pietre irregolari, secondo una pratica costruttiva molto diffusa in zona, presenta una facciata molto sobria, con il portone principale incorniciato da una struttura ad arco sormontata da una trifora che funge da rosone.

Bellissimo il campanile rettangolare con finestre bifore in sommità e copertura a guglia.

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