Reggio Emilia – Piazza Martiri del 7 Luglio 1960

...Morti di Reggio Emilia
Uscite dalla fossa
Fuori a cantar con noi bandiera rossa...

La piazza prende il nome dal sanguinoso episodio del 7 Luglio 1960 quando, durante una manifestazione sindacale, cinque operai reggiani (Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli, tutti operai iscritti al PCI) furono uccisi dalle forze dell’ordine.

La strage fu l’apice di un periodo di alta tensione e scontri in tutta Italia a seguito della formazione del governo Tambroni con il determinante appoggio del Msi, e la scelta di Genova (città “partigiana” e già Medaglia d’Oro della Resistenza) come sede del congresso del partito missino.

I 5 reggiani uccisi sono ricordati dal monumento di Giacomo Fontanesi, dedicato alla loro memoria.

Piazza Martiri è contigua a Piazza della Vittoria con la quale, a seguito della recente riqualificazione di entrambe, compone un unico vasto spazio di incontro cittadino.

Su di essa si affacciano alcuni dei più rappresentativi monumenti ed edifici della città: il Teatro Municipale Valli, il Palazzo dei Musei, l’Ex Palazzo della Banca d’Italia, il lato est dell’Isolato San Rocco e il Monumento alla Resistenza.

Quest’ultimo, inaugurato il 25 Aprile del 1958, è un’opera in bronzo su base di granito dello scultore Remo Brioschi.

Poco distante, accanto al teatro è collocato il sacrario che reca i nomi dei caduti della Resistenza reggiana per l’indipendenza del nostro Paese.

La piazza ospita numerose iniziative ed eventi cittadini durante tutto l’anno e, ogni martedì e venerdì, è animata dalle bancarelle del mercato settimanale.

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