Selinunte

Selinunte era un’antica città siceliota situata sulla costa sud-occidentale della Sicilia, nell’odierna provincia di Trapani; costituisce uno dei parchi archeologici più estesi d’Europa.

I ruderi della città si trovano nel territorio del comune di Castelvetrano, nei pressi della foce del Belice.

Nel sito archeologico, sull’acropoli vi sono alcuni templi insieme ad altre costruzioni secondarie, mentre altri templi si trovano su una collina poco lontana.

Le sculture trovate negli scavi di Selinunte si trovano soprattutto nel museo nazionale archeologico di Palermo; fa eccezione l’opera più famosa, l’Efebo di Selinunte, che oggi è esposto presso il museo civico di Castelvetrano.

Selinunte, chiamata dai greci Selinùs, deriva il suo nome da σέλινον (sélinon), il sedano che tuttora vi cresce selvatico, divenuto simbolo della monetazione della città. La città ebbe una vita breve, circa 240 anni.

In questo periodo la sua popolazione crebbe fino a raggiungere i 100.000 abitanti.

Lo stato in cui si presenta oggi la città non è dovuto solo alla sua distruzione ad opera dei Cartaginesi, ma anche a terremoti, a secoli di incuria e di gravi spoliazioni.

È tra le prime città della Sicilia a coniare monete, datate intorno al 550-530 a.C., all’incirca nelle stesso periodo di Himera.

Nelle prime coniazioni Selinunte, come Himera, usa la tecnica del quadrato incuso, tecnica caratteristica di monetazione greca arcaica.

Al dritto è rappresentata la foglia di sedano; al rovescio vi è il quadrato

La monetazione subirà un’interruzione nel 480 a.C., in coincidenza della sconfitta dei cartaginesi, da loro appoggiati, nella battaglia di

Le emissioni ripresero verso il 461 con lo stesso piede monetario di Siracusa, ossia un tetradramma dal peso di 17,40 g.

Come tipi della nuova moneta adotterà al dritto la quadriga con Apollo e Artemide, al rovescio la personificazione del fiume Selinus nell’atto di fare un sacrificio.

La città è in riva al mare, fra due fiumi (il Modione-Selino ad ovest, e il Cottone a est), posta sopra due alture unite da un istmo: la parte di città a sud ospita l’acropoli, caratterizzata dall’incrocio di due strade principali e da numerosi templi; quella a nord ospita l’abitato contemporaneo all’acropoli, e due necropoli.

Altre importanti vestigia vi sono ai lati della città sulle alture oltre i fiumi: a est vi sono tre templi e una necropoli situata a nord dell’attuale villaggio Marinella; ad ovest vi sono gli insediamenti più antichi di Selinunte: il santuario della Malophòros e la necropoli arcaica.

I due porti che la città aveva si trovano in corrispondenza delle foci dei fiumi.

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