La Peschiera Ducale a Sassuolo

La Peschiera (o “Fontanazzo”, com’è detta dai sassolesi), è parte integrante del complesso ducale di Sassuolo, e ha riacquistato recentemente il suo antico diretto rapporto con la città grazie alla demolizione di un edificio del secondo dopoguerra che celava la vista della sua parte più monumentale e scenografica: la cosiddetta “montagna”, che chiude il prospetto verso il centro cittadino.

Varcato il monumentale ingresso ai giardini ducali, ottenuto demolendo un’antica chiesa (San Francesco in Rocca), si è accolti dalla suggestiva visione della grande Peschiera, edificata a partire dalla metà del Seicento sul luogo in cui si trovavano l’antico fossato castellano e i mulini della comunità.

Come la definì Charles-Nicolas Cochin nel suo Voyage d’Italie del 1758 (Un grotte rustique, au bout d’un petit canal); una stupefacente macchina idraulica, un tempo definita da filari interni ed esterni di alberi, organizzata su più livelli entro alte mura, in parte appartenenti alla precedente cinta castellana tre-quattrocentesca, che si trasforma in affascinante rovina e in scenografico “teatro delle fontane”.

Se la vasca per l’allevamento ittico, infatti, può rammentare la platea, i vari piani destinati al passeggio non possono non ricordare gli ordini sovrapposti di palchi che caratterizzano i teatri “all’italiana”; così come la cosiddetta “montagna”, che chiude scenograficamente la prospettiva, e sulla quale campeggia l’aquila estense entro un ovale a giorno, non può non evocare un fondale scenico.

Spalanca ancora alle suggestioni del teatro la stessa destinazione d’uso, che all’approvvigionamento di pesce per la mensa ducale e al semplice svago capriccioso dell’otium di corte affiancava quello ben più aulico di ambientazione entro cui allestire naumachie o altre mises en scène che necessitavano la presenza dell’acqua.

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