Castello di Montechiarugolo

Sito in un borgo piccolo (circa 150 metri x 200 metri), parcheggiamo in una via addobbata a festa, ma deserta, che porta dritta all’ingresso del piccolo maniero.

Costruito sui resti di un vecchio nucleo duecentesco distrutto nel 1313, il castello mostra l’impronta quattrocentesca conferitagli da Guido Torelli, condottiero dei Visconti e insignito del feudo di Montechiarugolo nel 1406.

Successivamente, nel corso del ‘500, quando il castello venne visitato da illustri ospiti come Papa Paolo III e il re di Francia Francesco I, Pomponio Torelli umanista e letterato, gli diede nuovo splendore chiamandovi artisti e pittori dell’epoca.

Con la morte del figlio Pio (coinvolto nella congiura dei feudatari nel 1612 e decapitato) finì l’illuminata signoria dei Torelli su Montechiarugolo e la fortezza fu confiscata dalla Camera Ducale.

Un piccolo fatto d’armi, passato alla storia come il primo combattimento dell’indipendenza italiana, fu ricordato da Napoleone in una sua lettera e da Carducci nella sua orazione per il 1° centenario del tricolore.

Lo stato Italiano lo vendette nel 1864 ed è tuttora di proprietà privata, principale motivo per il quale non abbiamo potuto visitarlo internamente.

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