Palazzo Ducale – Modena

L’attuale palazzo sorge sul luogo un tempo occupato dal castello fatto erigere nel 1291 da Obizzo d’Este, marchese di Ferrara, poi ricostruito mezzo secolo più tardi.

Qui confluivano i vari canali modenesi che, scorrendo da sud verso il Po, si univano nel fossato della fortezza e ne uscivano uniti dal retro, lungo l’attuale viale Vittorio Emanuele II.

Con la Devoluzione di Ferrara del 1598, gli estensi dovettero cedere il feudo di Farrara a papa Clemente VIII.

Modena fu così assunta a nuova capitale del Ducato estense e Cesare I si sistemò nella roccaforte, anche se inadatta come residenza principale di una corte europea.

Il suo successore, Francesco I d’Este, uomo colto e ambizioso, uno dei più grandi Duchi che Modena abbia mai avuto, trasformò il castello in un sontuoso palazzo.

Francesco I, infatti, nonostante l’esiguità del suo piccolo ducato, svolse un’attività politica di respiro europeo e volle che la sua corte potesse stare alla pari delle grandi corti d’Europa.

Per questo motivo volle trasformare il vecchio castello nel grandioso Palazzo Ducale e ne volle commissionare il progetto a Gian Lorenzo Bernini.

Quest’ultimo, tuttavia, aveva rifiutato perché già impegnato col papa, e gli consigliò l’architetto Bartolomeo Avanzini. Bernini partecipò comunque e verso il 1650 eseguirà anche lo stupendo busto marmoreo conservato oggi alla Galleria Estense di Modena con il ritratto a olio dello stesso duca del Velázquez.

L’edificio venne iniziato a partire dal 1629-30 su un primo progetto di Girolamo Rainaldi.

I lavori, dapprima affidati all’architetto Gaspare Vigarani, furono in seguito portati avanti da Bartolomeo Avanzini, ma intervennero anche Gian Lorenzo Bernini (suoi lo scalone e i finestroni alla sommità della torre centrale), Francesco Borromini (a cui si devono le finestre binate dei piani) e Pietro da Cortona.

Si cominciò con la costruzione del lato orientale, dove sorgeva precedentemente il castello medievale e si continuò pezzo dopo pezzo (anche per via degli elevati costi) sino all’ottocento.

L’accademia militare ducale, vi ebbe sede nel 1757 con il nome di Accademia e Conferenza di Architettura Militare.

Fu attiva fino al 1772.

Nel 1798 i francesi vi installarono la Scuola nazionale del genio e dell’artiglieria.

Il 25 giugno 1805, Napoleone Bonaparte e la consorte Giuseppina Beauharnais dopo l’incoronazione a sovrani del Regno d’Italia, entrarono in trionfo a Modena e alloggiarono nel Palazzo ducale, ribattezzato per l’occasione “Palazzo Nazionale”.

Si fermarono per un solo giorno, ma si appropriarono di numerose opere d’arte e beni archivistici delle collezioni estensi.

La Scuola fu attiva fino al 1814.

Il Ducato la ripristinò come scuola militare dal 1821 al 1848.

Nel 1859 il Regno di Sardegna vi attiva la scuola militare dell’Italia Centrale, divenuta poi nel Regno d’Italia scuola di “fanteria e cavalleria”.

Nel 1928 assunse la denominazione di “Regia accademia”.

L’8 settembre del 1943, nel corso del secondo conflitto mondiale, il palazzo venne requisito dall’esercito tedesco che ne fece il suo presidio in ambito provinciale.

Nello stesso anno, trovò ospitalità nell’edificio anche il presidio dell’esercito.

L’anno successivo, il palazzo ducale ospitò l’ufficio politico investigativo della guardia nazionale repubblicana che utilizzò il sottotetto del palazzo, in cui erano state predisposte delle celle, per torturare i civili e i partigiani arrestati.

Il palazzo, dal 1947, torna sede dell’Accademia militare dell’Esercito italiano, e ospita anche il Sacrario militare e il Museo storico dell’Accademia che espone armi, cimeli e divise storiche, oltre a una preziosa biblioteca (consultabile su domanda da presentare al Comando dell’Accademia).

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