Chesa Futura Foster (“casa del futuro” in romancio) – St. Moritz

La Chesa Futura di Lord Norman Foster (completata nel 2004) combina con successo un design futuristico con materiali da costruzione tradizionali.

Per la facciata del condominio, che comprende 10 esclusive suite private, sono state utilizzate 250.000 scandole di larice.

Chesa Futura (“casa del futuro” in romancio) fonde strumenti di progettazione computerizzata all’avanguardia con tecniche di costruzione secolari per creare un condominio sensibile all’ambiente.

Sebbene la sua forma sia inedita, è incorniciata e rivestita in legno, uno dei materiali da costruzione più antichi e sostenibili.

In Svizzera, l’edilizia in legno è particolarmente appropriata in quanto segue tradizioni sviluppate e perfezionate nel corso dei secoli.

Le scandole di larice dell’edificio rispondono in modo naturale all’esposizione alle intemperie, cambiando colore nel tempo in un grigio-argento, e dovrebbero durare cento anni senza bisogno di manutenzione.

L’edificio è composto da tre piani di appartamenti e due livelli sotterranei di parcheggio, impianto e magazzino.

Anche se piccolo, il sito si trova in una posizione spettacolare sul bordo di un ripido pendio che guarda verso il lago di St Moritz.

Rispondendo a questa posizione e alle condizioni climatiche della valle engadinese, la forma a bolla dell’edificio permette ai balconi sul lato sud di aprirsi alla luce del sole e alla vista, mentre la facciata nord è più chiusa, punteggiata da profonde aperture di finestre, come nella tradizione engadinese.

A St. Moritz, dove la neve giace a terra per mesi, esiste la tradizione di elevare gli edifici per evitare il pericolo del degrado del legno a causa dell’esposizione prolungata all’umidità.

Questa tradizione viene qui reinterpretata sollevando l’edificio su pilotis e permettendo al piano di terra di scorrere ininterrottamente sotto di esso – una mossa che permette anche agli appartamenti più bassi di godere di una vista che altrimenti sarebbe negata.

Nel complesso, Chesa Futura potrebbe essere considerato un mini manifesto per l’architettura, non solo in Engadina ma anche in altre parti del

Contrariamente al modello di sprawl che sfigura i bordi di tante comunità in espansione, mostra come i nuovi edifici possano essere inseriti nel grano esistente a maggiore densità, sostenendo al contempo le tecniche costruttive indigene e preservando l’ambiente naturale.

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.