Lovere

È situato sulla sponda nord-occidentale del Lago d’Iseo, all’imbocco della Valle Camonica.

Collocato tra le montagne e le sponde del Lago d’Iseo, Lovere è uno dei borghi più belli non solo del lago ma anche di tutta la bergamasca.

Passeggiando per i suoi vicoli medievali si possono ammirare ancora antichi palazzi, chiese di rara bellezza e scorci molto caratteristici.

Questo grazie anche alla sua posizione geografica: essendo a nord del lago e quindi, tagliato fuori dalle principali rotte commerciali moderne, il borgo non è cambiato molto nel corso degli ultimi secoli.

Molti bergamaschi vengono a Lovere anche solo per una passeggiata sul lungolago, per una cena romantica o per assistere ad uno dei numerosi eventi che si tengono qui periodicamente e che rendono molto viva questa località del Lago d’Iseo.

Il fascino antico di Lovere, il bellissimo paesaggio lacustre e la capacità di attirare sempre nuovi visitatori, le hanno permesso di entrare a far parte dei Borghi più belli d’Italia nel 2003.

La storia di Lovere è ricchissima di avvenimenti, vista la sua posizione strategica che lo colloca tra l’alto Sebino e l’imbocco della val Cavallina per i collegamenti via terra, ed all’estremità nord del lago d’Iseo per i trasporti via acqua.

I primi insediamenti accertati risalgono ad un periodo compreso tra il V ed il III secolo a.C., come testimoniato dalla presenza di un nucleo abitativo di origine celtica posto in una posizione strategica, tuttora chiamato Castelliere.

I secoli successivi videro l’arrivo della dominazione romana, che costruirono un’importante via di comunicazione, denominata poi strada di San Maurizio, e la costruzione di un consistente centro abitato sulle rive del lago.

A tal riguardo numerosi sono i reperti rinvenuti, tra cui numerose sepolture con relative lapidi, risalenti ad un periodo compreso tra il I ed il IV secolo.

Inoltre sul territorio venne scoperto un ingente quantitativo di monete e gioielli che, denominato il tesoretto di Lovere, è ora custodito presso il museo archeologico di Milano.

Nel 2013 sono iniziati i lavori di scavo per il recupero della necropoli romana.

Nel 200 d.C. l’Imperatore Alessandro Severo trasformò la strada di San Maurizio in via militare con il nome di Via Alessandra Augusta per trasferire rapidamente gli eserciti dalla pianura al Danubio.

In seguito al termine dell’impero romano il territorio fu soggetto alle orde barbariche, terminate con l’insediamento dei Longobardi.

A questi subentrarono i Franchi che, istituendo il Sacro Romano Impero, diedero il via al feudalesimo ed all’età medievale.

Inizialmente il territorio venne dato in gestione ai monaci di Tours, i quali lo permutarono a favore del vescovo di Bergamo, al quale poi subentrò la famiglia Celeri.

Erano gli anni in cui infuriavano le lotte di fazione tra guelfi e ghibellini, ed anche Lovere si trovò al centro di numerosi scontri: a tal riguardo il paese si dotò di parecchie fortificazioni, tra cui torri e cinte murarie, in posizione dominante rispetto al lago.

Restano ancora di quell’epoca, le case torri, come Torre Soca, Torre degli Alghisi e la Torricella rotonda dell’antica cinta muraria.

Nel 1263 moriva qui Cavalcano Sala, vescovo di Brescia, cacciato da Ezzelino da Romano.

Il territorio di Lovere all’interno della Val Camonica.

Gli scontri si protrassero fino alla prima metà del XV secolo, quando il territorio passò nella Repubblica di Venezia, che demolì numerose fortificazioni e che accolse il desiderio di parte della popolazione di porla sotto Bergamo (1441).

Dalla città di Bergamo giungeva ogni anno un podestà ad amministrare giustizia.

La Serenissima varò numerose leggi volte a risollevare la situazione sociale ed economica, facendo rivivere il centro abitato e migliorando le condizioni di vita degli abitanti.

Furono anni di invidiabile floridezza, soprattutto grazie alla fiorente produzione del Panno di Lovere, un tessuto in lana all’epoca richiestissimo, che rese Lovere noto in tutta l’Europa.

Il dominio della città lagunare durò fino al 1797, quando vi subentrò la Repubblica Cisalpina.

Nel 1815 passò al Regno Lombardo-Veneto, Provincia di Bergamo, distretto XVI di Lovere, a cui viene accorpato il 10 marzo 1836 Rogno.

Già in quel periodo cominciarono a svilupparsi numerose attività industriali in ambito siderurgico, che portarono benessere e sviluppo di tutta la zona fino al XX secolo, quando il paese ha cominciato a puntare decisamente anche sull’industria turistica, al fine di valorizzare le ricchezze paesaggistiche e culturali di cui è ricco.

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