Merano

Chi conosce Merano e ha passato già alcuni giorni nella città, sicuramente conosce anche il suo centro storico.

Questa parte della città, con i portici e i negozi, invita a passeggiare, a vedere e anche, perchè no?, essere visti.

Naturalmente, non può mancare un cappuccino o un caffè in uno dei molti bar lungo il fiume Passirio…

Nel cuore della cittá quindi, si trovano i portici, costruiti nel XIII secolo dai conti del Tirolo.

Questa via é suddivisa in due parti: i portici che danno verso il Monte Benedetto, chiamati pertanto “portici a monte”, e la parte opposta, che conduce al fiume, chiamati “Portici dell’acqua”.

Con i suoi 400 metri di lunghezza, quella di Merano è la più lunga tra le antiche vie a portici dell’Alto Adige.

I Portici con i tetti rossi, piccoli balconcini, vicoli e naturalmente gli eleganti negozi affiancati uno all’altro, e i graziosi locali con cucina tipica, invitano a passeggiare nel centro.

La zona attorno a Merano era già insediata nell’età Romana e portava il nome “Castrum Maiense”.

Merano stessa fu menzionata per la prima volta nel 857 con il nome “Mairania” e nel XIII secolo venne proclamata città.

La passeggiata Lungopassirio invita a delle piacevoli camminate lungo la riva del Passirio in tutte le stagioni dell’anno.

D’estate, lungo la passeggiata, vi aspetta una leggera brezza rinfrescante, mentre d’inverno troverete ad attendervi il famoso mercatino di Natale.

Chi si reca lungo la passeggiata passa per delle stupende costruzioni architettoniche come per esempio il Kurhaus.

Questo capolavoro in stile liberty è stato costruito nel 1874.

Il ponte Romano (Steinerner Steg) è il passaggio più antico sul Passirio e fu costruito nel 1616/17 al posto di un peesistente ponte di legno, il progetto del ponte ad arco fu dell’architetto di Bressanone Andrä Tanner.

Mentre l’acqua alta poteva scorrere sotto gli alti archi del Ponte Romano, i ponti di legno sottostanti furono ripetutamente distrutti e dovettero essere ricostruiti.

Il nome italiano “Ponte Romano”, nacque nel corso della campagna di italianizzazione avviata dalle autorità fasciste nell’anno 1927.

Attraverso l’italianizzazione doveve essere resa chiara la supremazia del popolo italiano.

Inoltre, attraversando un ponte sul fiume Passirio si raggiunge anche la nota struttura delle Terme di Merano.

Delle quattro porte che davano accesso al borgo, tre sono tutt’oggi conservate.

Ai lati della porta Passiria, la più importante, è ancora visibile un breve tratto di quella che fu un tempo la cinta muraria, eretta intorno alla fine del XII secolo.

Le mura, probabilmente merlate, racchiudevano il centro cittadino che si era sviluppato in senso longitudinale lungo l’asse dei Portici.

Le porte, dalla tipica architettura a torre, prendevano il nome delle vallate o città verso le quali erano rivolte, quindi porta Venosta, Bolzano, Passiria, e Ultimo.

Questa si trovava nell’attuale piazza Teatro e fu abbattuta nella seconda metà dell’Ottocento, durante i lavori di riassetto urbanistico.

Il campanile, alto 83 metri, è uno dei più imponenti dell’Alto Adige. La sua costruzione richiese quasi tre secoli e si sviluppò in più fasi: i tre piani più bassi furono realizzati tra il XV e il XVI secolo. Nel 1617 fu costruita la cosiddetta “calotta all’italiana”, cioè il corpo ottagonale con la cupola realizzato dal comasco Giovanni Bosacchi. I lavori furono probabilmente diretti da Francesco Lucchese, allora attivo a Merano. Nel 1848 il cimitero che circondava la chiesa fu trasferito dietro alla chiesa di Santo Spirito, al posto degli attuali giardini Marconi. Una decina di lastre tombali, risalenti per lo più al Cinquecento, furono lasciate sui muri della chiesa come ricordo.

insomma: una piacevole e tranquilla cittadina, da visitare e scoprire in maniera totalmente rilassata

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