Castel Savoia

A seguito di alcuni soggiorni di villeggiatura trascorsi a partire dal 1889 dalla regina Margherita e dal consorte Re Umberto I presso la residenza del barone Beck Peccoz, la regina volle far costruire una residenza per sé sul versante della valle ai piedi del Colle della Ranzola nella località denominata “Belvedere” , da cui si gode un ampio panorama sulla valle e sulle cime del Monte Rosa.

Dopo alcune resistenze di Umberto I, che preferiva soggiornare nel Castello di Sarre per lunghe battute di caccia, la regina Margherita riuscì ad ottenere il permesso per realizzare la sua dimora di villeggiatura che fece progettare dallo stesso architetto che aveva rimaneggiato Palazzo Reale, il Quirinale di Roma e altre dimore sabaude.

La posa della prima pietra avvenne nell’estate del 1899 ma re Umberto I nel castello non vi soggiornò mai poiché venne assassinato a Monza nel 1900 dall’anarchico Gaetano Bresci, prima del completamento dei lavori nel 1904.

La regina Margherita, vedova e ormai relegata alla sola funzione di regina madre, vi trascorse lunghi periodi di villeggiatura fino al 1925, ospitando illustri membri della letteratura di cui amava circondarsi, tra cui il poeta Giosuè Carducci e l’affezionato nipote, il giovane principe di Piemonte Umberto II.

Dopo la morte della regina Margherita avvenuta a Bordighera nel 1926, durante il suo soggiorno invernale a Villa Margherita, il castello rimase chiuso per alcuni anni e venne venduto nel 1936 all’industriale milanese Ettore Moretti che lo mantenne quasi intatto.
I suoi eredi vendettero il castello alla regione autonoma Valle d’Aosta nel 1981.

Il palazzo, è costituito da un nucleo centrale di forma rettangolare, cui si affiancano cinque torrette, una diversa dall’altra
Il castello fu progettato in stile medioevale, descritto come “stile lombardo del secolo XV”, assai in uso nella Francia e nella Savoia, regione d’origine dei sovrani regnanti.

L’esterno è rivestito in pietra da taglio grigia.
Il castello si articola su tre piani: il pianterreno con i locali da giorno, il piano nobile con gli appartamenti reali ed il secondo piano (non visitabile), riservato ai gentiluomini di corte; i sotterranei ospitano le cantine.
Tutti autentici gli arredi esposti nel castello, così come le tappezzerie che ornano le pareti, in tessuto di lino e seta, decorate ad effetto chiné.

Le cucine: collocate in un fabbricato poco distante dal castello, sono collegate alla sala da pranzo da una Decauville sotterranea.

Il giardino botanico: inaugurato nel 1990 nel parco ai piedi del maniero, è costituito da aiuole rocciose con specie botaniche tipiche dell’ambiente alpino.

Altre dipendenze del castello sono la Villa Belvedere, in origine adibita a foresteria e gendarmeria reale, e la casetta nota come Romitaggio Carducci, dedicata al poeta che della Regina fu devoto ammiratore e cantore.

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