Treviso

Prima di rientrare definitivamente a Milano e lasciare il camper, facciamo una sosta a Treviso, una splendida e tranquilla città veneta.

La città sorge sulla bassa pianura veneta, in una zona ricca di risorse idriche: numerose sono le sorgenti risorgive, localmente dette fontanassi.

Entro lo stesso territorio comunale nascono numerosi fiumi di risorgiva dei quali il più importante è il Botteniga.

Quest’ultimo, dopo aver ricevuto le acque di Pegorile e Piavesella, oltrepassa le mura all’altezza del Ponte de Pria e si divide poi nei diversi rami, detti cagnani (Cagnan Grande, Buranelli, Roggia), che tanto caratterizzano il centro storico.

Un altro, più modesto corso d’acqua risorgiva, nasce all’interno della cinta muraria, il Cantarane (0,447 km, in gran parte interrato).

Corso d’acqua principale è comunque il Sile che, dopo aver lambito le mura meridionali, riceve le acque dei cagnani del Botteniga.

Altri fiumi rilevanti, tutti affluenti del Sile, sono lo Storga, il Limbraga (da sinistra) e il Dosson (da destra).

La città poggia su un terreno composto di materiali fini e limoso-sabbiosi.

La distribuzione dei vari livelli stratigrafici è molto irregolare a causa delle frequenti divagazioni e variazioni di corso subite dai fiumi durante l’ultima era geologica.

L’altitudine minima è di 6 m s.l.m. e si riscontra all’estremità sudorientale del territorio comunale, in località Sant’Antonino; di contro, il punto di massima, 31 m s.l.m., corrisponde all’estremità nordoccidentale, nei pressi di Santa Bona.

Il municipio, Ca’ Sugana, si trova invece a 15 m s.l.m.

Nella centrale Piazza dei Signori sorge il Palazzo dei Trecento, con merli e portici a volta.

Piazza dei Signori è la piazza più importante di Treviso, ubicata nel cuore della città e suo centro culturale, storico e sociale.

La piazza, il cui nome attuale è dovuto alla presenza dei palazzi dell’antica Signoria trevigiana, si chiamava un tempo Maggiore, delle Catene o della Berlina.

Il palazzo dei Trecento, fu costruito attorno al 1185 come sala per assemblee dei diversi organi del Comune di Treviso (Domus Comunis) sostituendo l’antico edificio nei pressi del duomo; il suo completamento risale al 1268, anno in cui fu portato a compimento anche un edificio attiguo adibito a carcere; gravemente danneggiato durante il bombardamento di Treviso del 7 aprile 1944 ha riacquistato il suo aspetto primitivo grazie ad un accorto restauro.

Porta San Tomaso è una porta che si apre sulle mura cinquecentesche di Treviso.

Si colloca nella zona nordorientale del centro, rivolgendosi all’attuale strada Pontebbana diretta a nord.

È certamente la più maestosa delle tre porte, interamente rivestita da elementi decorativi in pietra d’Istria che riprendono lo schema degli archi trionfali classici.

Il tutto è concluso da una peculiare cupola in legno e piombo.

Il leone di San Marco che spicca al centro del fronte esterno, benché antico, non è l’originale essendo stato qui collocato nel 1857.

Fu eretta nel 1518 dal podestà Paolo Nani su progetto, forse, di Guglielmo Bergamasco.

Il nome rimanda a una vicina chiesa dedicata a San Tommaso di Canterbury, andata distrutta.

Attraverso questa porta, il 14 giugno 1848, uscì l’ultimo gruppo di “volontari difensori della libertà” sconfitti dagli austriaci; ma sempre da questa porta, entrarono alle ore 13 del 15 luglio 1866, le truppe del Cavalleggeri Monferrato inseguendo le truppe austriache in ritirata definitiva.

Fra il 1910 e il 1938 la porta fu attraversata del binario della linea 1 della rete tranviaria di Treviso.

Da fine 2011, in occasione del termine della ristrutturazione delle due facciate della porta, è stata chiusa al traffico dei veicoli a motore.

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