Genova – Porta Soprana (Torri di Sant’Andrea)

Le Mura del Barbarossa circondano Genova col loro incedere imponente, e oggi sono perfettamente integrate nel tessuto cittadino, a pochi passi da quella che è conmosciuta come la Casa di Cristoforo Colombo

Al tempo della loro costruzione erano state concepite per circondare le tre principali aree della città: il castrum, che si sviluppava sulla collina di Castello, la civitas, sorta intorno alla Cattedrale di San Lorenzo, e il burgus, zona commerciale intorno al monastero di San Siro.

Furono costruite nel XII secolo per difendere l’autonomia della Repubblica dalle mire espansionistiche dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Federico detto il Barbarossa, dal quale presero il nome.

La realizzazione di questa importante opera, che fu terminata in tempi brevissimi fra il 1155 e il 1159, occupò sia materialmente che finanziariamente la gran parte dei cittadini genovesi.

Nel 1161, inoltre, furono terminate le porte a due torri, che è possibile ammirare ancora oggi: Porta Soprana e le Torri di Sant’Andrea, Aurea e Santa Fede, sono le più celebri.

Porta Soprana rappresentava l’ingresso della città per chiunque giungesse da est, e dominava il piano di Sant’Andrea, che prende il nome dal monastero demolito nel XIX secolo, sacrificato per la realizzazione di Via Dante e del palazzo che è l’attuale sede della Banca d’Italia.

Del monastero oggi sopravvive solo il chiostro, gioiello dell’architettura romanica.

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