Le pointe du Hoc

La nostra gita in camper attraverso la Francia, non può non fare tappa in questa zona, densa di luoghi sacri non solo all’Europa ma all’umanità intera per ciò che rappresentò e per ciò che ottenne dopo le primissime ore della battaglia decisiva, dall’esito così incerto che furono redatti due comunicati: uno per annunciare un disastro di immane proporzioni e l’altro, fortunatamente quello usato, per annunciare l’esito positivo di mesi e mesi di pianificazione e sforzo bellico congiunto fra USA e UK, oltre alle altre “forze libere” quali Canadesi, Francesi, Australiani ecc…

Per maggiori dettagli e su tutte le cifre dello sbarco (fino al numero di pennelli usati, al numero di razioni di penicillina, ecc…) vi rimando a questa pagina a mio avviso fatta veramente bene

Gli obiettivi principali per le truppe alleate, dello sbarco in Normandia, erano 5 spiagge, alle quali vennero dati nomi convenzionali, ormai divenute celeberrime in tutto il mondo

  • Sword -> vicino a Courseulles-sur-Mer
  • Juno -> Arromanches-les-Bains
  • Gold -> Longues-sur-Mer
  • Omaha -> Vierville-sur-Mer
  • Utah -> sulla costa vicino a Sainte-Mère-Eglise

Ci soffermiamo, poco prima di giungere alla spiaggia, sulle “retrovie”, martellate dal continuo cannoneggiamento delle navi alleate che fin da poco prima dell’inizio dello sbarco e fino al momento in cui una testa di ponte riuscì a consolidarsi poco oltre la battigia, continuò per ore e ore a martellare il terreno.

Il risultato è una impressionante distesa di crateri giganteschi che le bombe produssero; tutti noi, ci immaginammo lo stato d’animo con il quale i soldati tedeschi provavano, anche se ben trincerati dentro i bunker che vibravano e tremavano come durante un fortissimo terremoto, notando che qualche bunker, deve essere stato centrato sa una serie di colpi, oppure è stato attaccato dai marines con bombe a mano e lanciafiamme, perchè è in evidente stato di rovina.

Il promotorio di Pointe du Hoc a picco sul mare, fu scelto dai Tedeschi per edificare una potente batteria d’artiglieria capace di spazzare un largo settore della costa, tra Utah Beach ad ovest, Omaha Beach ad est. 

Considerata l’importanza strategica di questo punto della costa, gli strateghi alleati, decisero di compiervi un assalto con un commando che avrebbe scalato la falesia con corde e scale.

Alcuni chilometri ad est del piccolo porto di pesca di Grandcamp, la falesia forma un promontorio che domina a picco di una trentina di metri una stretta spiaggia di ciottoli : è la Pointe du Hoc.
Su questo sito particolarmente favorevole i Tedeschi avevano edificato una potente batteria d’artiglieria capace di spazzare un largo settore della costa.

Era una minaccia temibile per le due spiagge scelte per lo sbarco delle truppe americane : Utah Beach ad ovest, Omaha Beach ad est.

Gli strateghi alleati, consci del pericolo rappresentato dai cannoni della Pointe du Hoc, decisero di eliminarlo.

Certo i bombardamenti aerei erano aumentati nelle settimane che precedevano lo sbarco : ma i risultati essendo incerti venne deciso –per prudenza- di dare l’assalto alla postazione all’alba del giorno G, con l’invio via mare di commando che dovevano scalare la falesia con corde e scale.

Questa missione pericolosa venne affidata al 2° battaglione di Rangers comandato dal tenente colonnello James E.Rudder.

Gli uomini delle compagnie D, E e F riuscirono l’incredibile prodezza di giungere in alto in pochi minuti, nonostante la parete molto scivolosa e le corde appesantite dall’acqua di mare ed il fuoco delle difese.

Una battaglia feroce cominciò allora, in un paesaggio lunare, dissestato di crateri, che si rivelò più mortale che l’ascensione.

Una sorpresa incredibile attendeva i Rangers, che scoprirono grosse travi di legno al posto dei cannoni nelle apposite buche.

Per sicurezza i cannoni erano stati tolti in aprile e trasportati nell’entroterra dove vennero ritrovati da una pattuglia americana e messi fuori uso con una carica di esplosivo nelle culatte.

Ore terribili iniziarono allora per gli uomini di Rudder.

Accerchiati sulla Punta dell’ Hoc, privi di rinforzi e sottoposti a forti contrattacchi tedeschi da ogni parte, furono liberati solo l’8 giugno, verso mezzogiorno, da truppe provenienti da Omaha.

Su 225 Rangers impegnati nella pazzesca avventura, solo 90 potevano ancora combattere e quasi 80 dei loro compagni avevano perso la vita in questo angolino di terra normanna.

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