Palazzina di Caccia STUPINIGI

Giungiamo a Stupinigi in una fredda mattinata, con parecchia foschia
Come per molte altre residenze sabaude, anche questa, in questo periodo dell’anno, è chiusa per una sistemazione prima dell’apertura primaverile
Infatti non c’è in giro nessuno, solo una coppia di sposi con testimoni e fotografo.

Residenza Sabauda per la Caccia e le Feste edificata a partire dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è uno dei gioielli monumentali di Torino, a 10 km da Piazza Castello, in perfetta direttrice.

Costruita sui terreni della prima donazione di Emanuele Filiberto all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1573), è oggi proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, un ente governativo dedicato alla sua conservazione e valorizzazione.

Riaperta al pubblico dopo importanti lavori di restauro, la Palazzina di Caccia, fra i complessi settecenteschi più straordinari in Europa, ha piena dignità museale con i suoi arredi originali, i dipinti, i capolavori di ebanistica e il disegno del territorio.

La costruzione della Palazzina di Caccia inizia nel 1729 su progetto di Filippo Juvarra, e continua fino alla fine del XVIII sec. con  interventi di ampliamento e completamento di Benedetto Alfieri e di altri architetti quali Giovanni Tommaso Prunotto, Ignazio Birago di Borgaro, Ludovico Bo, Ignazio Bertola.

Testimonianza eccezionale dello spirito del tardo Juvarra e di Benedetto Alfieri, si specchia e ritrova nel rococò internazionale delle residenze reali europee.

È luogo di loisir per la caccia nella vita di corte sabauda, sontuosa e raffinata dimora prediletta dai Savoia per feste e matrimoni durante i secc. XVIII e XIX, nonché residenza prescelta da Napoleone nei primi anni dell’800.

Agli inizi del XX secolo è scelta come residenza dalla Regina Margherita, e dal 1919 è anche sede del Museo dell’Arredamento.

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