Mosteiro dos Jerónimos (Monastero dei Geronimi)

Il Monastero dos Jeronimos (in portoghese Mosteiro dos Jerónimos), monumento più famoso e visitato di Lisbona, non è solo un’eccezionale opera architettonica ma anche un importante simbolo dell’identità e della cultura portoghese.
Questo capolavoro dello stile manuelino, espressione artistica squisitamente portoghese che mescola elementi tardo-gotici e rinascimentali, venne fondato per volontà del re Don Manuel I nelle vicinanze del luogo in cui Enrico il Navigatore, figura chiave per l’espansione oltremare del Portogallo, aveva costruito una chiesa dedicata a Santa Maria di Belém.
Anche questo monumento, come altre attrazioni famose del quartiere di Belém, è una celebrazione delle imprese marinare che fecero affluire in Portogallo enormi ricchezze, in particolare del trionfale viaggio con il quale Vasco de Gama aprì la via marittima alle Indie.

Il Monastero dos Jeronimos non manca mai di affascinare i suoi visitatori per le ricchissime decorazioni, lo straordinario contrasto della pietra con il cielo azzurro di Lisbona, i portali riccamente scolpiti e il monumentale chiostro.
Fu costruito nel 1502 su progetto dell’architetto Diogo Boytac e dedicato a San Geronimo, protettore dei marinai; alla sua realizzazione collaborarono numerosi artisti portoghesi, francesi e spagnoli.
L’ordine dei geronimi fu dissolto nel 1833: da allora e fino al 1940 il monastero fu usato come scuola ed orfanotrofio; nel 1907 fu dichiarato monumento nazionale e nel 1983 Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Nei suoi cinque secoli di storia il monastero ha attratto poeti, navigatori, re e artisti ed è stato luogo di sepoltura di nobili ed esploratori: oggi è una delle principali attrazioni turistiche di Lisbona.

La Chiesa di Santa Maria, di aspetto gotico, ha una pianta a croce latina con tre navate di uguale altezza unite da un soffitto sorretto da sei colonne; una luce soffusa penetra dalle finestre della chiesa.
Al suo interno sono custodite le tombe dell’esploratore Vasco de Gama e del poeta Luís Vaz de Camões; di notevole pregio anche il coro, con sedili in legno finemente scolpiti.
Il chiostro del monastero dos Jeronimos è probabilmente l’attrazione più stupefacente del monastero: uno dei più belli d’Europa, è di forma quadrata e misura 55 metri per lato, con due ordini di finestre bifore lungo tutti i lati.
È un trionfo di decorazioni manueline, con rilievi a candelabre, medaglioni e nervature in pietra dorata di Alcantara, che si accende di splendidi riflessi color miele con la luce calda del sole.
Prendetevi tutto il tempo necessario ad ammirare il chiostro nella sua straordinaria bellezza.
Cercate le creature fantastiche della balaustra superiore e i simboli dell’epoca in cui il chiostro fu costruito, come la sfera armillare e la croce dell’Ordine militare.
Sul chiostro si affacciano il refettorio e la Sala Capitolare, mentre il portico superiore è collegato al coro alto della chiesa.

All’esterno della chiesa fermatevi ad ammirarne i monumentali portoni, riccamente scolpiti. Il portale di ingresso, seppur di dimensioni inferiori rispetto al portale sud, è quello più importante: simbolicamente orientato a est, è il punto di accesso alla chiesa, perfettamente in linea con l’altare principale.
Progettato da Boitaca, fu realizzato da Nicolau Chanterenne nel 1517.
Su entrambi i lati del portone sono poste statue di un monarca nel rispettoso atto della preghiera: Don Manuel I con San Geronimo a sinistra e la regina Maria con San Giovanni Battista sulla destra. Sulla parte superiore è possibile notare tre nicchie con gruppi scultorei raffiguranti l’Annunciazione, la nascita di Cristo e l’adorazione dei Re Magi.
Difficile credere che il portone sud sia, tecnicamente parlando, soltanto un ingresso secondario: le sue magnifiche decorazioni ne fanno l’elemento di maggior impatto visivo di tutta la facciata.
La figura centrale rappresenta Nostra Signora di Belém con il Bambino, a cui la chiesa è dedicata, mentre in una delle porte gemelle si può notare la statua di Enrico il Navigatore in armatura da cavaliere; domina l’intera composizione una statua dell’Arcangelo Michele.

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