Manarola

Quando un figlio decide di “fare la stagione”, lavorando in uno dei posti più belli del mondo, il minimo è andarlo a trovare un w.e., godendo dei posti impareggiabili.

E’ un antico borgo della Riviera ligure di Levante, ed è una frazione del comune di Riomaggiore in provincia della Spezia, e costituisce una delle Cinque Terre.

E’ uno dei borghi più affascinanti e romantici delle Cinque Terre.

Il paese è costruito su una roccia alta 70 metri con case variopinte che si affacciano sul mare, ed è tutto un saliscendi, con ripidi e stretti vicoli che portano ad una piazzetta vicino al mare dove si possono trovare diversi ristoranti di pesce.

Manarola non ha una spiaggia, i fondali nel porticciolo sono profondi e dagli scogli si può fare un bagno e qualche tuffo.

Dal paese inizia il sentiero panoramico che tramite Volastra porta a Corniglia e attraversa terrazzamenti di vigneti con muri a secco.

Il suo nome deriva, forse, dal latino Manium arula, che significa “piccolo tempio dedicato ai Mani”, ma l’etimologia rimane ancora molto incerta.

Manarola, così come le altre Cinque Terre, è stretta tra il Mar Ligure e la ripida catena montuosa che si distacca dall’Appennino presso il Monte Zatta e scende in direzione Sud-Est facendo da spartiacque tra la Val di Vara e la zona costiera.

Il borgo sorge nel tratto terminale della valle del torrente Groppo.

Le abitazioni variopinte, costituite dalle tipiche case torri genovesi, si affacciano una ridosso all’altra sulla via principale, detta via Discovolo, ricavata dalla copertura del corso d’acqua.

Il paese poi si inerpica sul costone roccioso che si protende sul mare, determinando un intreccio di stretti carrugi, che corrono paralleli su più livelli intermedi collegati tra loro da irregolari scalinate in ardesia.

Manarola ha avuto origine dallo spostamento di popolazioni che dalla Val di Vara e dall’insediamento romano di Volastra si sono mosse verso il mare per sfruttarne le risorse.

Il suo nome deriva, forse, dal latino Manium arula, che significa “piccolo tempio dedicato ai Mani”, ma questa etimologia rimane ancora molto incerta.

Come tutti i centri liguri anche Manarola fu esposta alle frequenti incursioni di pirati, prima saracene e poi turche.

In particolare si ricorda l’aggressione portata nel luglio del 1545 da una flottiglia di galere del corsaro ottomano Dragut: l’attacco fu felicemente respinto dagli abitanti del borgo grazie anche all’aiuto ricevuto dagli abitanti della vicina Riomaggiore.

La cittadina, nonostante l’integrale ricostruzione, mostra evidenti le ferite della recente disastrosa alluvione.

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.