Klaipeda

Tornati dalla gita sulla penisola di Nida, ne approfittiamo per andare alla scoperta di Klaipeda, che offre alcune vedute e luoghi decisamente interessanti, e pertanto, dopo una rapida doccia, lasciamo la stanza del nostro Hotel Ibis Styles Klaipeda, giusto di fronte al porto dei traghetti

Klaipėda è una città della Lituania nei pressi della foce del fiume Nemunas.
Si tratta dell’unico porto del Paese sul mar Baltico, dove attraccano i traghetti che collegano la Lituania a Svezia, Danimarca e Germania.
La città è nota anche con gli esonimi tedeschi di Memel o Memelburg, polacco di Kłajpeda e anche come Rubiškė ai tempi in cui essa faceva parte del governatorato russo di Kovno.
Klaipėda possiede una pittoresca architettura: il centro presenta agglomerati simili a quelli che si possono trovare in Germania, Inghilterra e Danimarca mentre la cerchia a ridosso del centro e la prima periferia sono caratterizzate dalla classica architettura sovietica.
La cerchia più esterna invece è dominata da case unifamiliari modernissime, simbolo dello sviluppo della città nel decennio 1998-2008.
Nelle vicinanze si trovano popolari località di villeggiatura marine; a Neringa e Palanga.
L’area attorno a Klaipėda venne inizialmente abitata da tribù baltiche nel XII secolo.

Questa città portuale del Mar Baltico venne fondata dai Cavalieri dell’Ordine Teutonico nel 1252 ed è registrata come Castrum Memele (tedesco Memelburg, o anche Mimmelburg).
Nel 1254 a Klaipėda venne concesso il diritto cittadino di Lubecca.
L’area venne convertita alla cristianità dai Cavalieri teutonici.
Il Trattato di Melno del 1422 fissò il confine tra Prussia e Lituania.
Memel venne inclusa nella Prussia e il confine rimase invariato fino al 1919.
Fu uno dei confini europei rimasto invariato più a lungo nel tempo.
A partire dal 1474 Memel venne governata dal Diritto cittadino di Kulm delle città prussiane.
Nel 1525 la Memel ducale di Alberto I di Prussia (Albrecht von Brandenburg-Ansbach-Preussen) adottò il Luteranesimo.
Fu l’inizio di un lungo periodo di prosperità per la città e il porto, quando la Prussia ducale era feudo polacco e successivamente parte della Confederazione polacco-lituana.

Questa città di confine serviva come porto per la vicina Lituania, beneficiando della sua posizione vicino al fiume Nemunas.
La fine di quest’epoca prospera giunse con la guerra dei trent’anni quando, tra il 1629 e il 1635, Memel venne attaccata, danneggiata e occupata dall’impero svedese.
Venne ricostruita numerose volte e 75 anni dopo subì un’epidemia di peste che uccise un numero elevato di abitanti.
Con la creazione dello stato tedesco unitario, nel 1871, Memel divenne la città più nord-orientale della Germania.
Nel 1919 Klaipėda venne posta sotto il protettorato degli Stati dell’Intesa.
Dopo il trattato di Versailles il territorio attorno a Memel (Memelland) venne separato dalla Germania e divenne autonomo sotto occupazione francese.

Nel 1923, le truppe lituane al comando del colonnello Budrys occuparono la città e le truppe francesi si ritirarono.
Memel fu annessa al Terzo Reich il 22 marzo 1939, dopo l’annessione di Austria, Sudeti, e Cecoslovacchia.
Molti abitanti lituani ed ebrei si rifugiarono in Lituania.
La città subì gravi distruzioni durante la Seconda guerra mondiale, a partire dalla fine del 1944 e fino all’inizio del 1945.
Nell’ottobre del 1944 gli abitanti evacuarono la città, che venne catturata dall’Armata Rossa nel gennaio 1945 e successivamente annessa alla Repubblica Socialista Sovietica Lituana

Klaipeda black ghost (Klaipėdos juodasis vaiduoklis)

Un eccellente monumento mistico.
È stato creato sulla base della vecchia leggenda di Klaipeda, che narra diuna apparizione alla fine del 16° secolo di un fantasma che apparve inaspettatamente sorgendo dall’acqua, di notte, alla guardia della fortezza, dicendo che entro la fine dell’anno, il grano e il carburante per riscaldamento sarebbero finiti, e che la fame e il freddo sarebbero sopraggiunti e subito dopo il fantasma si dissolse nella nebbia
Le sue profezie si avverarono nello stesso anno.

Etno Dvaras

Una cosa di cui si può essere certi, è che a Klaipeda non muori di fame.
Le offerte sono molto numerose, varie e tutte buone
Noi abbiamo optato per ETNO DVARAS, una catena di ristoranti con unicamente piatti locali, quindi non è lo stesso mangiare da Etno Varas a Tallinn o a Riga o a Vilnius.
I cibi sono semplicemente squisiti, come d’uso nei paese del nord, estremamente conditi con abbondanza di materie grasse (ad eccezione delle zuppe) come panna acida o youghurt grasso rigirisamente mescolati a pancetta saltata, da aggiungere alle pietanze.
Ottimo quello che noi abbiamo chiamato “il panettone di pane” (MIŠKO GRYBŲ TIRŠTASRIUBĖ) che, una volta tagliato il cappello e tolta la mollica interna, viene riempito di zuppa (noi abbiamo preso quella di ceci e rape) e servito coperto dal cappello
Ottimi anche la bistecca avvolta in fette di bacon, i ravioli al vapore, che ricordano molto qulli cinesi, senza dimenticare una specie di palline da rugby, composte da patate ripiene di carne e cosparse delle salse di cui dicevo prima (credo si scriva: Didžkukuliai ma non ne son sicuro)

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