Grazzano Visconti

Se anche voi, come noi, avete sognato qualche volte di camminare in un borgo medievale ed essere catapultati in un’altra epoca, fra i tanti luoghi dispersi in Italia in cui è possibile farlo, ce n’è uno di questi che si trova all’ingresso di Val Nure, nella pianura padana, tra i campi e i colli piacentini.
Stiamo parlando del meraviglioso borgo medievale di Grazzano Visconti, all’ingresso del quale, ci accoglie una Topolino che sembra uscita ieri dalla fabbrica

Secondo alcuni documenti ritrovati dagli storici il borgo di Grazzano Visconti ha origini nel 1300, anche se la sua vera storia iniziò nel 1400 quando Gian Galeazzo Visconti concesse alla figlia Beatrice e al suo neo sposo Giovanni Anguissola di costruire un castello in questa zona.

Ma il borgo non è del tutto originale
O meglio…
Solo nel XX secolo, però, iniziò la costruzione del borgo di Grazzano.
Giuseppe Visconti si occupò infatti della progettazione dello scenico paesaggio, dalle dimore medievali alle botteghe fino alla scuola di arti e mestieri.

L’obiettivo del Visconti era quello di creare una cornice adatta alla maestosa corte del castello, ma anche quello di dare lavoro ai giovani che uscivano dalla scuola di arti di Grazzano.

Oggi il borgo di Grazzano Visconti è una città d’arte che ogni anno attira quasi trecentomila visitatori da ogni parte del mondo.

Grazzano Visconti è riuscita a conservare intatte le sue caratteristiche medievali grazie ai coniugi Giammaria e Violante Visconti che si sono occupati dei lavori di manutenzione nelle ultime decadi.

Il borgo si caratterizza per affreschi, sculture, torri, merlate, fontane e balconcini, insomma ogni genere di elemento tipico medievale.

Tra le prime costruzioni ci fu l‘Albergo Biscione, datato 1906, di cui è ancora ben visibile l’insegna forgiata in ferro battuto.

Nel 1915 il borgo di Grazzano Visconti aveva già la tipografia che oggi è possibile visitare.
La piazzetta principale, detta anche del Biscione, venne completata solo qualche anno dopo.

È forse la zona più caratteristica del borgo con la torre merlata, la fontana, il Palazzo Podestarile e il pozzo con un basamento in cotto e lavorato con lo stemma dei Visconti.

Secondo le leggende popolari il pozzo è portatore di fortuna: basta lanciare una monetina nel pozzo ed esprimere un desiderio affinché questo si avveri.

Come tutti i borghi medievali che si rispettino, anche Grazzano Visconti ha il suo personale fantasma.
Si tratta di una donna, Aloisa.

La sua storia si è tramandata negli anni grazie ai racconti degli abitanti e narra di di una sposa di un capitano della milizia che fu tradita dal marito e che morì di gelosia e dolore.

Sempre secondo i racconti, qualche anno più tardi il fantasma fu visto dal Duca Giuseppe che ne tracciò un ritratto.

Girando per il borgo vi capiterà di imbattevi in statue che rappresentano una donna non alta, rotonda e con le braccia conserte ed ecco, quella sarà Aloisa.
Oggi, dopo tanti anni dalla sua disgrazia, è diventata simbolo di protezione per gli innamorati.

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