Genova: 4 passi

Ed eccoci a Genova ancora una volta!
Il trenino Genova-Casella ci ha portato sferragliando in una Genova apparentemente sonnacchiosa, che vuole godersi il primo sole caldo della stagione
Così, da Piazza Manin, scendiamo fino al mare, tagliando per la parte più vecchia e caratteristica della Genova che fu…
Incontriamo la statua equestre di Vittorio Emanuele II, davanti alla Villetta Di Negro, poi, in ordine sparso, la Loggia della Mercanzia (conosciuta meglio anche come Loggia di Banchi o Loggia dei Mercanti), che è un edificio tra i più rappresentativi del centro storico di Genova.
È situata in piazza Banchi, all’angolo con via San Luca, nell’antico sestiere della Maddalena, poco distante dalla chiesa di San Pietro in Banchi, nel cuore commerciale della città antica.

Sempre in piazza Banchi, c’è la Chiesa di San Pietro in Banchi che venne costruita sull’area anticamente occupata dalla chiesetta di San Pietro della Porta, distrutta nel 1398 da un incendio appiccato durante uno scontro fra guelfi e ghibellini, ed é uno dei tre edifici religiosi (gli altri sono il Duomo e San Bernardo) fatti erigere a Genova dal governo della Repubblica.

Dedicata dal Senato genovese a Maria Immacolata per adempiere a un voto legato alla fine di un’epidemia, la chiesa fu finanziata, insieme alla vicina Loggia dei Mercanti, posteriore di pochi anni, grazie all’affitto e alla vendita di alcune botteghe collocate sotto di essa.

Questo aspetto obbligò Bernardino Cantone a concepire nel 1572 un progetto – a pianta centrale con cupola ottagonale e quattro pinnacoli, di cui solo tre poi realizzati – in cui l’intera costruzione, collocata su una terrazza, rimanesse sopraelevata rispetto al livello della strada, cui la raccorda uno scenografico scalone.
La fabbrica fu compiuta entro il 1585 da Giovanni Ponzello e dal Vannone; alla decorazione della facciata, mai completata, si sostituirono motivi architettonici affrescati, insufficienti però a togliere al tempio quell’aria dimessa e “non finita” che ne caratterizza l’esterno.


Arriviamo al porto vecchio, oggi splendidamente sistemato e punto molto frequentato dalle famiglie genovesi che se ne sono riappropriate, dove incontriamo il Galeone Neptune

Chi non ricorda il film “Pirati” di Roman Polanski con Walter Matthau?
Bene, quella ormeggiata al porto antico di Genova è proprio il Galeone Neptune usato per le riprese del film in questione.

Non si tratta di un originale, infatti è stata progettata e costruita da un cantiere tunisino espressamente per il film nel 1986, è stata comunque progettata come una vera nave ed è in grado di solcare i mari con dignità ed eleganza.
Essendo un “falso storico” è dotata di un motore in grado di farla navigare alla velocità di 3 nodi, inoltre bisogna dire che lo scafo sotto la linea di galleggiamento è in acciaio, per il resto è una fedele riproduzione di un galeone del 1600, anche gli interni sono stati progettati con questo principio.

Bisogna aggiungere che in realtà si tratta di un vascello e che è immatricolata nel registro marittimo tunisino.
La sua “carriera” artistica non si ferma a “Pirati” infatti è stata usata anche per la miniserie tv “la vera storia di Peter Pan” nel 2011.

Lunga 63 metri, con una superficie velica di 4500 m² ed una stazza 11 t si presenta a chi arriva al Porto Antico di Genova in tutta la sua imponente fierezza, piena di sculture di legno offre ai visitatori la possibilità di salire a bordo e curiosare tra cabine, cannoni e boccaporti in un percorso indubbiamente affascinante.

e così, dopo esserci riempiti la vista e rilassati a dovere, ci incamminiamo verso la Piazza Manin, per il rientro, senza dimenticarci di passare attraverso vicoli e caruggi di questa magnifica città, passando anche davanti alla Prefettura che è nel Palazzo Doria Spinola, palazzo, costruito tra il 1541 e il 1543 su richiesta di Antonio Doria marchese di Santo Stefano D’Aveto, è l’attuale sede della Prefettura e della Provincia di Genova.
L’edificio, dimora del capitano Antonio Doria fino al 1539, è sito all’incrocio tra via Roma e piazza Corvetto.

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