Castiglion Fiorentino

Abitato fin dalla preistoria, il territorio castiglionese conobbe un primo periodo di fioritura con l’epoca villanoviana.

Il nucleo abitato castiglionese si sviluppò in epoca etrusca, già a partire dal VI secolo a.C. Crocevia fondamentale tra le due Lucumonie di Arezzo e Cortona, il centro si ergeva sulla sommità del colle, come hanno testimoniato gli scavi archeologici operati nell’area della Torre Cassero.

Gli Etruschi apportarono una prima bonifica alla Val di chiana, traversata all’epoca dal fiume Clanis: questo scorreva nel senso opposto dell’attuale Canale Maestro e costituiva un’importante via d’acqua navigabile.

Nell’area castiglionese restano a testimonianza di tale periodo numerosi reperti archeologici, tra cui il celebre Deposito di Brolio, rinvenuto nel XIX secolo nell’omonima frazione, e costituito da una grande quantità di bronzetti.

Giovedì 21 giugno 1849, Garibaldi verso mezzogiorno venendo da Cortona, arrivò in paese.

Era a capo di circa 4.000 uomini reduci della Repubblica Romana, che si riposarono e rifocillarono al Parterre, oggi Piazzale Garibaldi.

Dopo aver parlamentato e raccolto fondi e vettovagliamenti dalle titubanti autorità locali, nel pomeriggio dello stesso giorno ripresero la marcia per Arezzo.

L’evento venne ricordato non solo con l’obelisco nella piazza ma con la rima: “Giuseppe Garibaldi qui venne e s’attendò, mangiò, prese i quattrini e se n’andò”.

In seguito Castiglion Fiorentino seguì le sorti della Toscana e del Regno d’Italia.

Il passaggio del fronte bellico durante la seconda guerra mondiale fu causa di ingenti devastazioni, sia al centro storico che a buona parte del territorio comunale, colpito da bombardamenti che provocarono centinaia di morti anche tra i civili.

Particolarmente grave fu il bombardamento alleato cui Castiglion Fiorentino fu sottoposta il 19 dicembre 1943, che causò la morte di 71 civili, in buona parte donne e bambini.

Per quell’episodio, il 26 gennaio 2004 Castiglion Fiorentino è stata decorata con la Medaglia d’argento al merito civile.

Il panorama del territorio comunale nell’epoca post-bellica rimase a lungo disastrato, al punto che nel corso degli anni cinquanta Castiglion Fiorentino conobbe un notevole decremento demografico.

Con il “boom” economico degli anni sessanta le condizioni economiche migliorarono sensibilmente, rendendo il centro abitato un fiorente polo agricolo, fenomeno cui ha fatto riscontro anche una ripresa demografica.

Nel 2007 Castiglion Fiorentino è stata premiata dal Touring Club Italiano con il riconoscimento della Bandiera arancione

Chiesa & Chiostro di San Francesco

Fu costruita dai Frati Francescani su una precedente chiesa, a partire dal 1256. La facciata in arenaria è quella originale: sopra il portale vi è un rilievo in terracotta raffigurante S. Francesco, opera del castiglionese Antonio Brogi (1946). L’impianto architettonico interno ha la semplicità tipica dell’architettura degli Ordini Mendicanti.

Costruito nel corso del seicento in ordine tuscanico, su di un precedente chiostro del XIII secolo, ha forma rettangolare. Il piano terra è composto di arcate a tutto sesto e volte a crociera, mentre il loggiato del piano superiore è formato da colonne che sorreggono la gronda. Gli affreschi delle lunette, molto danneggiati, sono di Pelliccioni da Colle e raffigurano scene della Vita di S. Francesco (1627).

Logge Vasariane

La costruzione a nove arcate risale al 1513, nell’ambito del rifacimento di tutta la piazza principale.

La tradizionale attribuzione al Vasari è giustificata dai lavori di restauro eseguiti tra il 1560 e il 1570, periodo in cui venne posto lo stemma mediceo.

Nel 1773, per ragioni statiche, furono murate le tre arcate sulla Val di Chio, riaperte poi nel 1922.

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