Camogli

Chi non visita Camogli almeno una volta, non può avere un’idea di che cosa possa essere la bellezza di un paese costiero, nonostante l’aspra durezza del territorio su cui giace.

Camogli, rappresenta un chiaro esempio di come si riesca a coniugare armonia e dolcezza paesaggistica, in contrapposizione all’asperità del territorio e alla ruvidezza che il mare obbliga nelle costruzioni abitative

Le vie strette, chiamate non a caso “budelli”, dimostranocome si possa sfruttare il territorio in modo ottimale, ottenendo sufficiente passaggio d’aria, formidabile blocco difensivo (in caso d’invasione, gli assalitori non potevano correrein formazione, ma al massimo due persone l’una di fianco all’altra, lasciando tutto il tempo ai difensori di scappare o di colpire dall’alto facilmente gli aggressori)

Per questo w.e., azzecchiamo la combinazione “sole a catinelle” e “poca gente”, che ci permette di gustare la visita a questa meraviglia, con tutta calma
Peccato solo non aver portato il costume…

Il borgo di Camogli ha origini preistoriche, varie testimonianze lo dimostrano
Già sotto il dominio dei vescovi di Milano, intorno all’anno 1000, cominciò a formarsi la “Camogli costiera e marinara” con citazioni nei testi dell’epoca dove compare con il nome di Vila Camuli.

Nel XII secolo fu eretto il castello della Dragonara, posto a difesa del borgo marinaro, che venne assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi nel 1366 e successivamente anche dal Ducato di Milano nel 1438.

Fu dal XVI secolo che si unì strettamente a Genova e alla sua repubblica, soprattutto per difendersi dalle continue scorrerie dei pirati turchi.

Nel 1797, come i territori della repubblica genovese, anche Camogli fu interessata dalla dominazione napoleonica di fine Settecento, inserendo Camoglialle dirette dipendenze del capoluogo Rapallo.

Attorno al 1798 circa, la disfatta navale della battaglia navale di Abukir, nella quale la flotta ligure guidata da Napoleone Bonaparte viene annientata dalla marineria inglese, portò all’investimento di massicci capitali degli armatori camogliesi nella costruzione di velieri mercantili.

Dal 1803 fu uno dei centri principali del VI cantone, che ebbe per capoluogo la vicina Recco.
Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814, venne inserito nel Dipartimento di Genova.

Con la caduta di Napoleone, nel 1814, fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1815, e successivamente nel Regno d’Italia dal 1861.
Già nel 1856 la sua flotta è composta da 580 imbarcazioni iscritte alla Mutua Assicurazione Marittima Camogliese, fondata nel 1852 dal locale Nicolò Schiaffino, unica al mondo e composta da un armamento doppio di quello del compartimento marittimo di Amburgo, la quale restò attiva fino al 1888.

Con l’avvento della navigazione a vapore le attività tradizionali marinare camogliesi vengono, nel tempo, sostituite dal turismo.

La caratteristica degli edifici costruiti a breve distanza dal mare si deve alle caratteristiche del territorio.
Camogli è costruita lungo le pendici di un rilievo quasi a picco sul mare.

Ciò lo ha reso noto in tutto il mondo come apprezzata meta turistica per questo suo aspetto orografico che ha l’effetto di garantire a Camogli un clima particolarmente temperato, tipico di alcune località del levante genovese, non riuscendo i venti freddi provenienti dalla pianura Padana a raggiungere la costa.

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