Arromanches – La spiaggia “Juno”

Gli obiettivi principali per le truppe alleate, dello sbarco in Normandia, erano 5 spiagge, alle quali vennero dati nomi convenzionali, ormai divenute celeberrime in tutto il mondo

  • Sword -> vicino a Courseulles-sur-Mer
  • Juno -> Arromanches-les-Bains
  • Gold -> Longues-sur-Mer
  • Omaha -> Vierville-sur-Mer
  • Utah -> sulla costa vicino a Sainte-Mère-Eglise

Arromanches, è un villaggio di pescatori e contadini, dal 1870 particolarmente popolare come luogo di villeggiatura.
Incastrata tra le rocce, la città assicura ai suoi visitatori pace e tranquillità.
Questa stazione balneare fu un obiettivo primario per le truppe alleate (chiamato in codice JUNO) che qui vollero installare un porto artificiale per l’approvvigionamento di armi e munizioni delle truppe sbarcate.
Molte tracce e resti di questo porto sono oggi visibili sulle spiagge di Arromanches, mostrando così quanto questa cittadina sia stata importante per la liberazione dell’Europa dai nazisti.
Chiamati Mulberry Harbour (Porto Mulberry) o Porto artificiale di Arromanches era un tipo di porto temporaneo artificiale sviluppato nella Seconda guerra mondiale per essere utilizzato durante gli sbarchi
Gli venne dato un nome: Port Winston
Port Winston viene comunemente indicato come uno dei migliori esempi di ingegneria militare. I suoi resti sono ancora visibili oggi dalle spiagge di Arromanches.

Il progetto del porto mobile Mulberry era costituito da una “testa” denominata “Spud“, costituita da una piattaforma ancorata al fondale marino per mezzo di quattro lunghe gambe, al quale poteva attraccare il naviglio da trasporto; la piattaforma era libera di oscillare in altezza, in modo da assecondare il moto ondoso e la marea.
Questa piattaforma era collegata alla terraferma mediante una passerella formata da elementi metallici galleggianti (e dotati di un certo grado di flessibilità) chiamati “Whale”, al di sopra della quale avrebbero potuto circolare i veicoli a motore.
Al di sotto della giunzione tra un elemento e l’altro della passerella erano posizionati dei pontoni galleggianti “Beetle”, fissati al fondale con cime e ancore.
Per proteggere il porto prefabbricato dai marosi era prevista la realizzazione di una barriera frangiflutti grazie a enormi cassoni di cemento (“Phoenix”) o imbarcazioni (“Gooseberry”), trasportate attraverso la Manica e affondate nei pressi della spiaggia.
Appena prima dell’installazione del porto prefabbricato Mulberry, gli alleati fecero affondare numerose vecchie navi da guerra o da commercio in modo da formare una prima barriera contro le onde per un totale di 7 chilometri di frangiflutti costituiti da queste navi.
Inoltre, ci si accorse che le strutture superiori delle navi, la parte che emergeva dal mare, potevano fungere da centro amministrativo, pronto soccorso, zona di riparazione, zona alloggio per gli equipaggi delle chiatte d’assalto.

L’operatività di due porti Mulberry, costruiti nei mesi precedenti in Inghilterra, venne attuata già il 9 giugno, appena tre giorni dopo il D-Day; il Mulberry ‘A’, venne utilizzato dagli americani a Omaha Beach, mentre il Mulberry ‘B’ fu gestito dagli inglesi ad Arromanches-les-Bains.
La notte tra il 19 e il 20 giugno una violenta tempesta distrusse il porto americano, lasciando intatto solo quello britannico.
Nei 100 giorni successivi al D-Day, questo porto, che, come detto, divenne conosciuto anche con il nome di Port Winston, fu utilizzato per far sbarcare oltre 2,5 milioni di uomini, 500.000 veicoli, e 4 milioni di tonnellate di rifornimenti, facendo così transitare gran parte dei rinforzi necessari per l’avanzata in Francia.
Da un punto di vista tecnico un porto Mulberry veniva costruito con 600.000 tonnellate di calcestruzzo, era suddiviso in 33 moli, e aveva 16 km di carreggiata galleggiante per lo sbarco di uomini e mezzi sulla spiaggia.
I cassoni che furono poi affondati per farne dei frangiflutti durante la costruzione, vennero trainati attraverso la Manica a sole 5 miglia orarie.
Mentre il porto a Omaha si distrusse piuttosto rapidamente, Port Winston fu utilizzato intensamente per 8 mesi, nonostante fosse stato progettato per durare solo 3 mesi.
Sezioni della passerella metallica vennero successivamente utilizzate in Francia, Belgio e Paesi Bassi per ricostruire alcuni ponti distrutti dai bombardamenti alleati o dai tedeschi in ritirata; alcuni di essi sono in uso ancora oggi, come quello sul fiume Mosa a Vacherauville, quello sulla Mosella lungo la strada D56 tra Cattenom e Kœnigsmacker e a Vierville-sur-Mer nel Calvados lungo la D517.

Non dimentichiamo inoltre che Arromanches ha una storia importante anche prima della Seconda guerra mondiale: le prime tracce di insediamenti risalgono infatti all’età del ferro.
Successivamente celtica, gallica e vichinga, l’antica Arremancia, grazie alla sua posizione strategica, ha rappresentato nei secoli una roccaforte ai piedi della falesia per proteggersi dalle incursioni marittime.

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